Commento di Andrea Rognoni
  “…Per una sorta di tautologia estetica di magica impostazione è” l’isola di tavolara” (titolo di un’acquaforte) a farla da padrona, isola nell’isola, in una sorta di viaggio da scatole cinesi che ci permette di scoprire le linee più autentiche del paesaggio che i milanesi che lo frequentano usano chiamare, con simpatico affetto etnovalorizzante,”sardegnolo”. Così la tavolata Morgilliana risulta stilizzata, quasi bizantineggiante, in un’opera emerge dal mare quale novello duomo di Milano colle sue guglie che sono volute prima dell’arte e poi dalla stessa natura e il famoso architetto della costa tavolarese diventa quasi uno dei mitici anelli del signore Tolkeniano. Anche la civiltà più ancestrale si dipana dai lavori morgilliani. La Galleria Bolzani di Milano, la cui famiglia da diverse generazioni si occupa con indubbia fama di questa forma di arte nell’arte ha avuto modo di esporre con successo le incisioni di Ferroni di Goya di Durer oggi ospita le ottime incisioni acquaforti e acquetinte dell’artista Mary Morgillo