Commento di Lillo Baglio
    “…Vorrei, riguardo l’arte di Mary Morgillo , dire che le sue composizioni non sono astratte, non sono figurative, non vedo influenze impressioniste; c’è un cenno alla realtà priva di contorni netti, tuttavia distinguibile ed evanescente. Una realtà poetica e Chagalliana in senso favolistico. Le sue tele sono misteriose. La pittura di Mary Morgillo può essere definita perciò:“espressionista metafisica”. L’espressionismo metafisico è l’incontro tra la suggestione e l’alterazione della forma - da cui l’espressionismo - e le atmosfere enigmatiche e irreali della pittura metafisica. Nelle sue composizioni ricorre spesso la costruzione del luogo abitato. Nell’architettura, che a parere di esperti è la sintesi di tutte le arti, la casa è stata nella storia il primo elemento fabbricato; ma non è solo lo spazio fisico costruito e abitato dagli esseri umani.

La Morgillo “insiste” con le architetture manifestamente irreali ma, allo stesso tempo, sognate come si può sognare una vicinanza umana protettiva e solidale. L’eterogeneità culturale, in questo caso, include e unisce i popoli. Il segno distintivo vuole essere il segno della pace e del silenzio metafisico, fatto di mille colori e atmosfere, che trascendono la realtà conosciuta.

La Morgillo fa un uso sapiente del colore sapendo che il colore circonda e permea ogni cosa visibile e anche non visibile al nostro sguardo. In questo caso il colore viene “indossato” dalle costruzioni pitturate e da esse portato come un vestito. La casa, gli edifici, civili e religiosi, rappresentano simbolicamente il rifugio non solo fisico ma anche psichico dell’uomo...

Per quanto riguarda l’incisione, nelle sue acqueforti, la Morgillo ha reso morbido e flessibile ciò che nell’arte incisoria è duro, inarticolato, rigido .Le sue acqueforti a colori calcografici sono, a dir poco, sorprendenti, una strana magia si sprigiona da queste calcografie realizzate su lastre metalliche di rame o zinco con procedimenti manuali e chimici.

Voglio aggiungere che Mary Morgillo non trova rivali nella realizzazione di acqueforti a colori, realizzazione intima del suo mondo e della sua personale visione onirica dell’arte…”