Commento di Vittorio Bottino |
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…La passione per l’archeologia ha portato Mary morgillo ad esprimersi con la figurazione di una realtà sepolta nel ricordo della storia. Concetti naturali concepiti con la rarefazione del tempo ma indubbiamente suggeriti dalle dirette esperienze dell’artista. Il contatto di Mary morgillo con il mondo avviene per sintesi, in un simbolismo carico di effetti emozionali perché la pittrice non strumentalizza mai le sue composizioni ma le sente e le vive. Cosi ci troviamo di fronte a descrizioni che stanno tra astrazione e concretizzazione, splendidamente mobili ed emblematiche. Dagli specchi etruschi che rifrangono l’esistenza, alla melagrana frutto dell’albero della vita, si intersecano altri simboli collocati nella luce dove il mare e il cielo sono un unico segno di infinito, di continuità, c’è nelle opere di Mary morgillo una poesia che riassume il sentimento che alberga nelle cose del mondo, scoperte con intuito e fresca immaginazione. Il colore contenuto e l’impaginazione talvolta estrosa, sono un altro chiaro segno di maturità e della coerenza che contraddistingue l’artista, sempre raffinata e discorsivo in ogni sua composizione che deve essere “scoperta” prima di poterla leggere.
I rapporti tra il ieri e l’oggi sono evidenti ma non per un gioco sociale - tanto caro a molti che lo usano male – bensì elementi estetici attraverso una ricerca attenta e precisa che poi si evolve nelle invenzioni dettate da una vigile fantasia. Ogni periodo possiede una connotazione diversa con la medesima personalità, soprattutto con l’impegno artistico di essere sempre se stessa…
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