Commento di Enzo Papa
  Pittura e incisione si alternano nell’opera di Mary Morgillo , formatasi nei tempi avventurosi della pionieristica stagione dell’informale post-bellico, vivace di fermenti innovativi, nella transizione dal figurativo all’espressionismo di puro colore e di libero sviluppo formale. L’artista assume le tendenze aggiornate della pittura contemporanea, ma non tradisce la memoria della nobile tradizione italica e mai abbandona le tracce della figurazione identificabile, sia pure mimetizzata nelle elaborate composizioni percettibili con l’inversione di figura-fondo e viceversa, in cui la Morgillo sa equilibrare le messe figurali e i raccordi astratti in modo da far prevalere, alternativamente, la figura o il fondo, pervenendo ad esiti artistici che molto più tardi saranno teorizzati e codificati dalla psicologia della percezione. L’artista giunge con più coerenza a risultati di omogeneità tra figura e non figura nelle opere ad incisione, nelle quali i trattamenti eterodossi si tramutano il processo dellìacquaforte e dell’acquatinta in effetti di speudo-xilografia e di linoleografia simulata, generando precetti che contemplano pittura, scultura e grafica d’arte, esaltati dalle vigorose opposizioni chiaroscurali e da un colorismo sobrio e ricercato, spesso tendente al monocromatico o al ton-sur-ton. Il fascino della pittura della Morgillo scaturisce dall’insolita modalità esecutiva che, mentre offre soluzioni originali e accattivanti, nel contempo estrinseca il senso di una personalità creativa protesa alla ricerca di un linguaggio espressivo personalissimo, discreto e gentile, sobrio nel proporsi all’ammirazione degli estimatori, aggiornato al contemporaneo e sempre fedele a se stesso immune dalle ansiose varianti delle mode transitorie. L’arte di Mary Morgillo permane sempre fresca, moderna e attuale indizio di uno stile che non richiede allineamenti e revisionismi, perché l’arte di questa grande artista comunica emozioni e stati d’animo universali e non di maniera o di occasione.